Cyber Insurance
I clienti delle compagnie assicurative temono sempre più che la propria copertura sia insufficiente per i rischi emergenti, dalla sicurezza informatica alle minacce ambientali.
Rischiamo 5 attacchi informatici al giorno, il numero di violazioni di dati sensibili è cresciuto di quasi il 40% nel 2018 rispetto all’anno precedente e nel 2019 l’Associazione italiana per la sicurezza informatica prevede una media di circa 150 cyber attacchi mensili.
Secondo l’edizione 2019 della Cyber Security Breaches Survey, quasi 1/3 delle imprese britanniche ha subito una violazione o un attacco cyber nel corso dell’ultimo anno. Il report enfatizza l’importante ruolo che hanno gli intermediari professionali nel consigliare le imprese a tutelarsi con le coperture assicurative cyber.
Pubblicato il report “Prepararsi per la Cyber Insurance”, una fotografia sullo stato delle polizze cyber a livello europeo e un utile strumento per le aziende nel definire gli obiettivi nel processo di assicurazione di questi rischi.
Dopo il report Cyber Risk & Insurance realizzato dalla britannica Mactavish in cui si evidenziavano i limiti delle coperture cyber, il Financial Times rileva il crescente numero di controversie tra assicurati e provider.
Il tasso di diffusione delle polizze cyber sta aumentando a ritmi sostenuti, anche se permangono significative discrepanze fra le preferenze di acquisti tra grandi e piccole imprese.
Generali lancia una nuova funzione dedicata alla Cyber Insurance e una propria start-up contro i rischi informatici. La nuova funzione abbinerà offerte assicurative ad ampio spettro in ambito informatico con l’ausilio di una start-up tecnologica, GeneraliCyberSecurTech, detenuta interamente dal gruppo e creata per offrire ai clienti metodi innovativi di valutazione del rischio informatico.
Continuano a crescere a ritmi da record gli attacchi cyber. Con 730 attacchi gravi registrati e analizzati nei primi sei mesi dell’anno, che corrispondono a una crescita del 31% rispetto al semestre precedente, il 2018 si appresa a battere il primato dello scorso anno per quanto riguarda l’andamento dei crimini informatici. I dati sono contenuti nella nuova edizione del Rapporto Clusit, presentata questa mattina nel corso di Security Summit di Verona.
Vivere sempre più connessi e usufruire di servizi digitali per qualsiasi aspetto della nostra vita porta inevitabilmente alla condivisione dei nostri dati in internet e su una molteplicità di piattaforme digitali. Basti pensare all’e-commerce, ai social network, ai siti di prenotazione di viaggi e molto altro.
Travelers Europe ha lanciato una nuova copertura cyber standalone per il Regno Unito e l'Irlanda: Travelers CyberRisk fornisce copertura RC e assicura le perdite da attacchi informatici e presenta anche un servizio di assistenza per aiutare i sottoscrittori a mitigare l’esposizione ai rischi cyber.
Le polizze contro i rischi informatici sono ancora poco diffuse tra le imprese italiane e gli attacchi cyber crescono in maniera esponenziale, sia in termini numerici sia in termini di quantificazione del danno.
Con l’ormai definitiva entrata in vigore del noto GDPR (General Data Protection Regulation), relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali, ogni attività professionale deve tener in conto che informazioni e tecnologia sono i driver essenziali del fare impresa.
Si è svolto ieri a Milano il primo seminario internazionale del programma di ricerca applicata dell’Unione Europea Horizon 2020 Hermeneut su “Insurance in Cyber-security”, che ha riunito ricercatori, professionisti, broker e assicuratori per discutere lo stato dell'arte e le sfide future del mercato della sicurezza informatica, con particolare attenzione alle nuove normative e alle best practice da attuare.
La cyber insurance è il segmento destinato alla più rapida crescita rispetto a ogni altra linea di business nei prossimi tre anni, secondo quanto si rileva da un report di Aon.
La Relazione annuale della Banca d’Italia dedica un capitolo al cyber risk, dove si rileva una grande eterogeneità nel sistema produttivo italiano circa la gestione e la consapevolezza del rischio cyber. La spesa mediana per impresa in misure difensive si colloca a 4.530 euro, circa il 15% della retribuzione annuale lorda di un lavoratore con mansioni non dirigenziali.