Mutui
Quasi 1 milione di famiglie italiane non riesce a pagare le rate del mutuo. L’aumento del costo del denaro, l'incremento dei tassi e la corsa dell'inflazione riducono il reddito disponibile e mettono in difficoltà i clienti delle banche nel rispettare le scadenze relative ai finanziamenti, denuncia uno studio della Fabi che stima in circa 15 miliardi di euro il buso di rate non pagate.
Non si ferma la corsa dei tassi su mutui e prestiti a imprese e famiglie, sull’onda della stretta monetaria imposta dalla BCE.
Se, come previsto, il 15 giugno la BCE dovesse annunciare un ulteriore rialzo del costo del denaro di 25 punti base, secondo le simulazioni di Facile.it l’aumento dei tassi potrebbe portare a un rincaro della rata dei mutui fino a quasi 275 euro rispetto all’inizio dello scorso anno (+60%). E la corsa dei tassi potrebbe non essere finita visto che, secondo le aspettative di mercato, il picco dell’Euribor verrà raggiunto a settembre prossimo. Per l’analisi il comparatore ha preso in esame un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro con piano di restituzione in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022.
Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 12.855 milioni di euro nel quartotrimestre 2022. “Rispetto allo stesso trimestre del 2021 si registra una diminuzione delle erogazioni pari a -16,7 %, per un controvalore di oltre 2.580 milioni di euro”, afferma Renato Landoni, presidente di Kìron Partner. “È quanto emerge dai dati riportati nel report Banche e istituzioni finanziarie - IV trimestre 2022 pubblicato da Banca d’Italia nel mese di marzo”.
Secondo quanto dichiarato da Christine Lagarde, il 16 marzo la BCE dovrebbe procedere ad un nuovo aumento del costo del denaro il che, per chi ha un mutuo medio a tasso variabile, potrebbe tradursi in un incremento di 35 euro sulla rata del finanziamento. In soli 14 mesi, quindi, il rincaro arriverebbe a circa 237 euro, vale a dire il 52% in più rispetto alla rata originale.
Nel 2022 i mutui green ad elevato loan-to-value (finanziamento oltre l’80% del valore dell’immobile) sono arrivati a sfiorare il 10% del totale delle erogazioni.
L’aumento del costo del denaro determinato dalla stretta monetaria avviata dalla Bce si fa sentire in maniera pesante sulle tasche degli italiani.
La pesante inflazione e la crisi energetica che stanno caratterizzando questo periodo, nonostante gli interventi di supporto stanziati dal Governo, tende sempre di più a ridurre il potere di acquisto delle famiglie. La situazione è ancora più grave per coloro che hanno comprato un’abitazione con un mutuo a tasso variabile, visto il repentino incremento dei tassi di riferimento effettuato proprio percontrastare il fenomeno inflazionistico.
Banco Desio e della Brianza, moderno Gruppo Bancario multiprodotto con oltre 200 filiali sul territorio nazionale, e Qualis Credit Risk, agenzia di sottoscrizione specializzata nella sottoscrizione del rischio di credito all’interno del gruppo assicurativo AmTrust International, hanno sottoscritto un accordo per offrire mutui residenziali fino al 95% del valore dell’immobile.
Nonostante l’aumento dei tassi di interesse sui mutui e il contesto economico generale che potrebbero portare al calo dei prezzi delle abitazioni nei prossimi mesi, per quasi metà degli italiani puntare sul mattone resta ancora un buon investimento. È quanto emerge da un’indagine di Prima Assicurazioni commissionata a Nielsen.
In Italia i tassi dei mutui sono tornati a crescere, ma come sono oggi le condizioni offerte agli aspiranti mutuatari italiani rispetto a quelle di altre nazioni? Ottime per i variabili, ma per i fissi, secondo l’analisi di Facile.it e Mutui.it, notevolmente peggiori, ad esempio, se confrontate con quelle di Francia, Spagna, Portogallo e molti altri.
L’aumento del costo del mutuo spaventa gli italiani ma non li scoraggia ad acquistare casa. Poco meno di quattro cittadini su dieci che avevano programmato di acquistare casa, stanno cercando di accelerare i tempi in modo da contenere l’effetto del previsto rialzo dei tassi di interesse, ma molti sono anche coloro i quali hanno deciso di rinviare l’investimento.
Il mercato dei mutui immobiliari non teme la pandemia e registra nel 2020 una crescita delle richieste del +2,8%. Un fenomeno spinto da un vero e proprio boom delle surroghe, favorito da tassi di interesse estremamente appetibili che hanno stimolato le famiglie in cerca di soluzioni più sostenibili a rinegoziare anche contratti di recente stipula.
Dall’analisi delle istruttorie contribuite sul Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF, nel mese di agosto emergono incrementi significativi per le richieste di credito da parte delle famiglie italiane.
Il Coronavirus contagia anche due dei settori più amati dagli Italiani: quello della casa e dei mutui, che registrano un forte rallentamento delle operazioni. Due mercati di enorme valore per l’Italia: ogni anno quasi 100 miliardi di euro quello della casa e 50 miliardi di euro quello dei mutui, di cui più di 12 miliardi per le sole surroghe, che consentono ingenti risparmi alle famiglie. A complicare queste transazioni anche il passaggio dal notaio, necessario per concludere una compravendita o erogare un mutuo, reso problematico nel corso del lock-down.