Uragani
Il gruppo assicurativo Zurich Insurance stima in circa 550 milioni di dollari l’impatto dell’uragano Ian sui conti del terzo trimestre, ma nonostante ciò è molto ottimista sulla possibilità di centrare i target finanziari per il periodo 2020-2022, grazie soprattutto all’aumento dei tassi assicurativi.
Un nuovo studio del MIT pubblicato da “Nature Communications” aggiorna il dibattito sulle variazioni del numero di perturbazioni tropicali e le sue cause, argomento finora controverso per la scarsa affidabilità dei dati storici. Lo studio rileva infatti che gli uragani sono davvero diventati più frequenti nell’Atlantico del nord negli ultimi 150 anni. E la causa è proprio il cambiamento climatico.
AIR Worldwide, società americana di modellizzazione dei rischi e analisi dei dati, stima i danni assicurati causati dall’uragano Ida in un range compreso fra 17 e 25 miliardi di dollari. La valutazione include i danni property, quindi i danni agli edifici residenziali a quelli commerciali, ai siti industriali e alle automobili.
Domenica scorsa Ida, la tempesta si è abbattuta sulla Louisiana con venti fino a 240 km/h. Si tratta del quinto uragano più violento di sempre negli Stati Uniti. La città di New Orleans e gran parte della Louisiana sono rimaste completamente al buio. Circa 1 milione le utenze rimaste prive di elettricità in Louisiana e 27.400 in Mississipi.
La società londinese Tropical Storm Risk prevede per la stagione degli uragani di quest’anno 18 tempeste nominate, 9 uragani e 4 uragani di grande intensità., secondo quanto emerge da un report pubblicato pochi giorni fa da Impact Forecasting, società del gruppo Aon.
Almeno 14 persone hanno perso la vita in Louisiana e Texas a causa dell’uragano Laura che ha spazzato nei giorni scorsi i due stati americani prima di spostarsi verso nord-est, indebolito e declassato a tempesta tropicale.
I danni assicurati dell’uragano Dorian potrebbero costare all’industria assicurativa diversi miliardi di dollari, secondo le prime stime di Munich Re.
Secondo un report di Fitch Ratings gli assicuratori USA property e casualty mostrano la giusta solidità per fronteggiare la stagione degli uragani 2018 che ha preso il via lo scorso 1° giugno e che secondo le prime stime dovrebbe rientrare nella media, senza cioè i picchi dello scorso anno.
Si avvicina la stagione 2018 degli uragani atlantici che va dal 1 giugno a 30 novembre. Secondo i ricercatori della Colorado State University saranno 14 le tempeste nominate nell’Oceano Atlantico, ovvero quelle che raggiungeranno almeno il rango di tempesta tropicale, per una stagione degli uragani leggermente sopra la media.
Dopo gli uragani Harvey, Irma e Maria, gli assicuratori non hanno risparmiato analisi e stime sui danni subiti, ma data la potenza degli eventi catastrofali e la vastità delle aree interessate in un così breve intervallo di tempo, quello che emerge da tutta la teoria di dati e numeri è una grande incertezza.
Gli uragani che hanno colpito gli Stati Uniti e i Caraibi, così come anche il terremoto del Messico, avranno pesanti ripercussioni per Swiss Re. Il riassicuratore elvetico stima infatti per il terzo trimestre costi complessivi di circa 3,6 miliardi di dollari.
Il gruppo Zurich fa i conti con le richieste di risarcimento per i danni provocati dagli uragani Harvey, Irma e Maria, stimate intorno ai 700 milioni di dollari lordi, e che vanno a pesare sui risultati del terzo trimestre.
Il gruppo riassicurativo francese Scor ha stimato un costo netto di 430 milioni di euro nel terzo trimestre per gli uragani Harvey, Irma, Maria e i recenti terremoti in Messico.
Due uragani devastanti di categoria 4 e 5 nell’arco di sole tre settimane hanno letteralmente messo in ginocchio la popolazione di Porto Rico.
Mentre le attenzioni sono rivolte ai danni provocati dall’uragano Harvey nel Texas (47 vittime e 100 mila immobili danneggiati), un evento catastrofale dalle conseguenze ben peggiori sta mettendo in ginocchio le popolazioni del sudest asiatico. Oltre un terzo di Bangladesh, Nepal e altre aree molto estese dell’India sono da giorni oggetto di alluvioni devastanti. Nel complesso si contano attualmente circa 1.200 morti, oltre a un incerto numero dei dispersi.