
A fine marzo Protection Review e Opinium hanno condotto nel Regno Unito una ricerca volta a mappare la percezione dell’importanza della copertura assicurativa, soprattutto tra coloro che ne sono privi. In particolare lo studio si è rivolto a quei soggetti che non possiedono polizze vita, di malattina o di protezione del reddito.
Ne è risultato che un terzo delle persone considerano l’assicurazione un bene di lusso (troppo costoso), mentre più di un quarto non sono disposti a spendere soldi per un prodotto che potrebbe rivelarsi non necessario.
Quando intervistate sulle motivazioni specifiche che le spingono a non domandare protezione dai rischi, un quinto delle persone ha infatti risposto di non averne bisogno, mentre un altro quinto ha detto di non riporre fiducia nella possibilità di ricevere un rimborso qualora i danni si verificassero. Questi risultati dimostrano che c’è ancora molto da fare per raggiungere i clienti e mostrare loro i dati sull’effettiva esposizione agli eventi avversi e la percentuale dei reclami soddisfatti. Per quanto riguarda invece i rapporti tra i clienti e gli assicuratori, due terzi di questi hanno dichiarato di non essere mai stati contatti negli ultimi due anni, dicendosi però contenti della cosa. Secondo The Syndacate il superamento di questo scarso indice di gradimento rappresenta la più grande sfida per i provider.
Un problema di comunicazione
Lo studio ha mostrato anche una forte sfiducia nei confronti dell’assistenza dei professionisti, con il 42% delle persone che non la ritengono necessaria per effettuare un buon acquisto. Il 44% degli intervistati confida fortemente nei propri mezzi e pensa di essere in grado di sottoscrivere polizze in autonomia senza alcun tipo di aiuto. Anche per quanto riguarda l’assistenza online (robo-advice) circa la metà degli utenti ha manifestato scetticismo.
Peter Le Beau, direttore della Income Protection Task Force, ha ammesso che per molti consumatori le polizze assicurative sono un acquisto obbligato ed effettuato con riluttanza, o al massimo con indifferenza. Ha aggiunto inoltre che, dal suo punto di vista, l’industria non si concentra abbastanza sul rendere i clienti consapevoli del valore intrinseco della protezione assicurativa: non percependone l’importanza, essi si focalizzano esclusivamente sul prezzo. Sarebbero invece necessarie campagne di comunicazione per sensibilizzare i clienti sulle attività assicurative, sulla funzione che svolgono nella tutela dei rischi, e sui vantaggi che possono trarvi. Per ridurre questo gap percettivo occorre investire in progetti di marketing efficaci e che abbiano un focus di lungo periodo.