
Aviva ha avviato la sperimentazione di una nuova capacità di intelligenza artificiale nell'ambito dei suoi sforzi per migliorare procedure di sottoscrizione digitale e pricing per quanto riguarda il business Global, Corporate & Specialty (GCS).
La compagnia inglese ha annunciato la partecipazione a un programma beta di sei mesi per valutare uno strumento alimentato dall'AI, conosciuto come Actuarial Agent, con l'obiettivo di valutare come tali strumenti possano supportare l'accuratezza dei prezzi, snellire i flussi di lavoro operativi e consentire un processo decisionale più rapido all'interno dei team di sottoscrizione.
Il progetto pilota, condotto in collaborazione con la società insurtech hyperexponential (hx), esaminerà come l'Actuarial Agent possa essere applicato attraverso casi d'uso mirati.
Karen Dayal, chief underwriting officer per le linee commerciali di Aviva, ha dichiarato a Insurance Business che “sfruttando hx Renew AI, incluso il nuovo Actuarial Agent, e una suite di altri strumenti alimentati dall'AI, valuteremo come l'intelligenza artificiale possa potenziare l'expertise dei nostri sottoscrittori e broker”.
Aviva ha precedentemente utilizzato la piattaforma Pricing Decision Intelligence di hx Renew per costruire 20 nuovi modelli di pricing in soli nove mesi, accelerando significativamente lo sviluppo dei modelli.
Per l’assicuratore la piattaforma si è rivelata un successo, poiché ha ridotto i tempi tipici di costruzione del pricing da oltre un'ora a meno di 10 minuti.
Aviva attualmente gestisce 23 modelli attivi all'interno di hx Renew coprendo un'ampia gamma di linee commerciali, con aggiunte recenti che includono violenza politica e terrorismo e indennità legali.
Le preoccupazioni sul potenziale dell'AI di sostituire i ruoli di sottoscrizione rimangono una questione significativa nel settore assicurativo, con il 69% dei sottoscrittori e il 67% degli attuari che temono tali strumenti possano soppiantare i loro ruoli entro i prossimi cinque anni.
Aviva, pur aumentando i suoi investimenti nell'AI, ha inquadrato la sua iniziativa come un esercizio di supporto, non di sostituzione, dell'expertise tecnica. L'obiettivo è esplorare come l'AI possa migliorare le decisioni di sottoscrizione senza erodere il ruolo del giudizio professionale.
Questo approccio si allinea con il sentiment più ampio del settore. Un recente sondaggio ha rilevato che il 91% degli assicuratori sta investendo o pianifica di investire nell'AI entro i prossimi cinque anni, ma ha anche evidenziato un disagio interno: il 74% dei sottoscrittori e l'80% degli attuari si è chiesto se abbiano le competenze tecniche necessarie per lavorare efficacemente con questi sistemi. La sperimentazione di Aviva rappresenta quindi un tentativo di bilanciare l'innovazione tecnologica con la preservazione del valore dell'expertise umana, una sfida che molte compagnie assicurative stanno affrontando in questo processo di trasformazione digitale del settore.