Il settore assicurativo deve adeguare i suoi modelli di pricing per i rischi catastrofali alla luce delle crescenti perdite e del cambiamento climatico.
È quanto ha detto Peter Zaffino, presidente e Ceo di AIG, in una teleconferenza con gli analisti sui risultati del terzo trimestre del colosso americano. Escludendo il Covid-19, dal 2012 si sono verificati 10 eventi catastrofali con perdite superiori ai 10 miliardi di dollari e 9 di tra questi, si sono verificati dal 2017 a oggi. Zaffino ha sottolineato come le perdite medie delle catastrofi naturali negli ultimi 5 anni sono state di 114 miliardi di dollari, il che significa un incremento del 30% rispetto alla media sui 10 anni e del 40% considerando gli ultimi 15 anni.
“Non abbiamo mai visto perdite catastrofali così consistenti. L’industria assicurativa deve necessariamente riconoscere che la frequenza e la gravità di questi eventi sono cambiate drasticamente a causa del cambiamento climatico e altri fattori”.
Mentre i modelli per la valutazione dei danni catastrofali funzionano in maniera “accettabile” sugli eventi degli ultimi 20 anni, le stime sono diventate molto meno precise per gli ultimi 5 anni.
AIG è corsa ai ripari apportando aggiustamenti nell’attività di underwriting per quanto riguarda il rischio incendio, gli uragani, le inondazioni, le mareggiate e numerosi altri rischi sui diversi mercati internazionali.
“Continueremo a utilizzare gli ultimi studi scientifici più recenti per migliorare i nostri modelli e l’analisi dei dati sui sinistri, in modo da essere sempre pronti a calibrare le valutazioni sui rischi catastrofali a seconda della loro evoluzione”.
Intanto, AIG, ha registrato un forte aumento degli utili nel terzo trimestre, a 1,66 miliardi di dollari, rispetto ai 281 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. L’aumento è stato in gran parte dovuto ai guadagni netti realizzati sugli investimenti e ai migliori risultati dell’attività di underwriting property/casualty. La raccolta premi ante-imposte è salita del 13% a 9,31 miliardi e in miglioramento anche il combined ratio passato al 99,7%, rispetto al 107,2% del terzo trimestre 2020.