
SACE ha confermato il proprio sostegno alle imprese italiane che operano o intendono operare a Cuba, paese verso cui negli ultimi anni ha progressivamente ampliato la propria operatività in virtù dei segnali positivi provenienti dal contesto politico-economico.
Hanno contribuito a questa graduale apertura, l’esito positivo della missione organizzata lo scorso anno per verificare le potenzialità di business e l’affidabilità di banche e aziende del Paese, e l’accordo di ristrutturazione del debito a breve termine firmato da SACE con il Governo di Cuba nel 2011 sinora onorato con pagamenti regolari, mentre proseguono in sede internazionale i negoziati per la ristrutturazione del debito di medio-lungo termine.
In collaborazione con il Banco Nacional de Cuba e altre controparti bancarie locali, SACE sta valutando operazioni a sostegno di progetti nei settori della meccanica strumentale, infrastrutture e costruzioni ed energia. Settori funzionali allo sviluppo industriale e socio-economico di Cuba, in cui il Made in Italy ha molto da offrire, beneficiando peraltro della recente riforma della “Ley de Inversión Extranjera” che, oltre a offrire benefici fiscali agli investitori esteri, ha ridotto gli ostacoli all'importazione di macchinari per l’industria: comparto, quest’ultimo, che già rappresenta il 33% dell’export italiano nel Paese.
Nel 2013 le esportazioni italiane a Cuba hanno raggiunto i 268 milioni di euro, con una crescita dell’8,4% rispetto all’anno precedente e prospettive altrettanto positive per il prossimo futuro, alla luce della graduale apertura del mercato. L’Italia è il secondo esportatore europeo nel Paese, con una quota di mercato del 16%, davanti a Francia (14%) e Germania (11%), ma a lunga distanza dal primato della Spagna (47%).
