Secondo le stime di Munich Re, le perdite economiche causate da catastrofali naturali nel 2018 ammontano a circa 160 miliardi di dollari (lontano dal record di 350 miliardi del 2017), mentre le perdite assicurate sono pari a 80 miliardi di dollari.
In termini economici i danni economici complessivi risultano superiori alla media degli ultimi 30 anni (140 miliardi), mentre il numero delle vittime è decisamente inferiore. Infatti, se nel 2018 sono state registrate 10.400 vittime (2.100 provocate dallo tsunami dell’Indonesia di fine settembre) la media degli ultimi 30 anni è pari a 53.000.
La maggior parte dei danni è stata registrata negli Stati Uniti, dove gli incendi in California sono costati 24 miliardi di dollari e gli uragani circa 30 miliardi.
L’Europa è stata invece interessata da un prolungato periodo di siccità, che ha portato a significative perdite agricole e a diversi incendi. Le perdite economiche, largamente sotto assicurate, sono ammontate a 3,9 miliardi di dollari. In generale, secondo il riassicuratore bavarese, le catastrofi naturali ricorrono ormai con maggior frequenza rispetto al passato e ciò richiede un impegno di “prevenzione” sia in termini ambientali sia per quanto riguarda il modello di business stesso delle assicurazioni.