
L'arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu, ha scatenato turbolenze nei mercati finanziari turchi, portando la lira a un deprezzamento iniziale del 12%, poi ridotto al 3% grazie all'intervento della banca centrale. Secondo un report di Coface, la crisi politica ha alimentato tensioni sociali e rafforzato l'incertezza economica, minacciando la stabilità valutaria e l'afflusso di capitali esteri.
La banca centrale ha reagito con misure d’emergenza, tra cui l’aumento dei tassi e il controllo della liquidità. Tuttavia, le vulnerabilità restano elevate: l’inflazione dei servizi rimane alta (60%) e la lira è sotto pressione, mettendo a rischio il processo di stabilizzazione economica.
In questo contesto, le imprese turche si trovano ad affrontare condizioni finanziarie sempre più difficili, con tassi di interesse elevati che frenano gli investimenti e rendono più oneroso l’accesso al credito. Il timore è che l'incertezza politica possa compromettere la fiducia degli investitori stranieri, ostacolando la ripresa economica e aggravando le difficoltà del settore privato.
“Ciò che sta succedendo negli ultimi giorni in Turchia esemplifica perfettamente come i rischi politici possano amplificare le vulnerabilità economiche”, afferma Ernesto De Martinis, Ceo Regione Mediterraneo & Africa di Coface. “Il recente episodio dimostra che, nonostante i progressi fatti nell'ultimo anno, permangono fragilità strutturali che possono rapidamente emergere in momenti di incertezza. La capacità del governo di mantenere la fiducia degli investitori sarà cruciale per evitare un ciclo di alta inflazione e bassa crescita”.
Pietro Vargiu, Country manager Coface Italia, osserva che in un contesto globale già caratterizzato da incertezze geopolitiche, “monitoriamo con grande attenzione l'evoluzione della situazione in Turchia, un mercato di riferimento per molte aziende italiane. Il nostro impegno è fornire ai nostri clienti analisi puntuali e strumenti efficaci per gestire i rischi commerciali in mercati complessi e volatili, permettendo loro di prendere decisioni informate in una fase delicata”.