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La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha superato ogni precedente, con dazi reciproci oltre il 100% che rischiano di bloccare gli scambi tra le due economie più grandi del mondo, sottolinea un report di Coface.
La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha raggiunto un nuovo picco di tensione, mettendo a rischio una delle arterie vitali del commercio mondiale.
Allianz Trade e Coface stanno intensificando il monitoraggio sui rischi per aiutare le aziende esportatrici francesi a navigare nella turbolenta guerra commerciale scatenata da Trump, riferisce il quotidiano economico Les Échos.
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina stanno mettendo in ginocchio il settore agricolo americano. Dopo l’introduzione di nuovi dazi da parte dell’amministrazione Trump, la Cina ha risposto con tariffe del 15% su diversi prodotti, colpendo duramente i produttori statunitensi, soprattutto nel Midwest.
I nuovi dazi proposti dagli Stati Uniti sui vascelli legati alla Cina potrebbero avere gravi ripercussioni sul commercio marittimo globale, con un impatto diretto sulle tariffe di trasporto, sulla congestione portuale e sui tempi di consegna.
L'arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu, ha scatenato turbolenze nei mercati finanziari turchi, portando la lira a un deprezzamento iniziale del 12%, poi ridotto al 3% grazie all'intervento della banca centrale. Secondo un report di Coface, la crisi politica ha alimentato tensioni sociali e rafforzato l'incertezza economica, minacciando la stabilità valutaria e l'afflusso di capitali esteri.
Il drastico taglio dell'83% agli aiuti dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) annunciato dal Segretario di Stato americano Marco Rubio lo scorso 10 marzo colpisce duramente l'Africa subsahariana, con effetti significativi anche per le imprese internazionali, spiega un report di Coface.
Le elezioni del 12 marzo in Groenlandia hanno segnato un cambiamento politico significativo, con l’affermazione dei liberali e un rifiuto dell’integrazione con gli Stati Uniti.
Le recenti elezioni tedesche hanno delineato un panorama politico che promette maggiore stabilità, seppur con sfide significative per l’economia del Paese.
Il settore retail statunitense sta affrontando un aumento delle insolvenze nonostante la crescita apparente delle vendite, con oltre 30 fallimenti nel 2024, i livelli più alti dalla "Apocalisse del Retail" degli anni 2010.
L’amministrazione Trump ha confermato i dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio negli Stati Uniti, una mossa che non sorprende ma che rievoca il precedente del 2018, quando misure simili si rivelarono di breve durata.
Il 2025 si preannuncia incerto, con rischi elevati per molte economie. Gli Stati Uniti, nonostante la crescita stabile, potrebbero influire negativamente sulle economie mondiali, mentre la Cina affronta una sovraccapacità produttiva e problemi legati agli Stati Uniti.
La Groenlandia, con circa 60.000 abitanti, è un territorio autonomo del Regno di Danimarca, ma sta facendo progressi verso una potenziale indipendenza, tema centrale nelle elezioni previste per aprile 2025 che si focalizzeranno sul futuro del Paese.
A partire dal prossimo mese di luglio, Ernesto De Martinis, già Ceo di Coface in Italia e Head of Strategy Regione Mediterraneo & Africa, sarà nominato Ceo della Regione Mediterraneo & Africa. Contestualmente al cambio di ruolo di De Martinis, Pietro Vargiu assumerà il ruolo di Country Manager per l’Italia.
La compagnia assicurativa francese Coface lancia “Power the Core”, il piano strategico 2024-2027 volto a sviluppare un ecosistema di riferimento globale per la gestione del rischio di credito.