
M&G Investments ha annunciato i risultati di un sondaggio condotto in collaborazione con GFK sulle abitudini di risparmio degli investitori finali italiani. La survey rivela che circa il 50% degli intervistati pensa di aver cominciato a risparmiare troppo tardi e che il 60% è preoccupato di non aver risparmiato a sufficienza per far fronte alle proprie necessità quando sarà in pensione.
In Italia, ci sono un buon numero di questioni aperte rispetto alle pensioni. Secondo l’ISTAT, il rapporto di dipendenza strutturale in Italia potrebbe aumentare fino ad arrivare al 63.2% nel 2030 e all’82.8% nel 2065. Ciò renderà gravoso il peso economico sulla popolazione attiva e sul sistema pensionistico nazionale, evidenziando la necessità di integrare il reddito della pensione pubblica con forme di risparmio private.
Per gli italiani questa non è una novità: per il 39% pensare al futuro in pensione è la molla principale che spinge al risparmio e investimenti; segue l’esigenza di accantonare per spese quotidiane (23%), acquisto della casa o immobile (19%), scuola o tasse universitarie dei figli (19%), o per una vacanza importante (6%). Quando si chiede quale sia la principale preoccupazione finanziaria per il proprio futuro, il 72% degli intervistati indica il costo delle spese per le cure sanitarie presenti e future; segue il timore di perdere il lavoro (39%), il costo per l’educazione dei figli (33%), non avere sufficienti soldi per mantenere uno standard di vita adeguato in pensione (26%), e dover affrontare spese inattese (23%).
Il sondaggio mostra anche elevati livelli di avversione al rischio tra gli intervistati, con l’83% degli investitori italiani che afferma di avere come obiettivo d’investimento il capitale garantito e rischi pari a zero anche a costo di ritorni bassi o bassissimi. Tuttavia, c’è un costo associato alla liquidità e c’è il rischio di mancare delle opportunità rimanendo fuori dai mercati per lunghi periodi: gli investitori dovrebbero resistere rispetto alle loro paure e psicologia.