
Secondo un nuovo studio della società no profit statunitense Brookings Institution, i veloci progressi dell’intelligenza artificiale fanno prevedere che negli Stati Uniti, nel 2030, il 25% dei lavori saranno sostituiti dalle macchine intelligenti.
La ricerca riguarda l’impatto dell’automazione sul lavoro dal 1980 al 2016, ma fa anche una stima per il futuro, appunto fino al 2030.
Già oggi robot e macchine dotate di intelligenza artificiale sono largamente usate per affiancare o sostituire il lavoro umano. Gli ambiti produttivi nei quali sono utilizzati sono i più disparati, ma ciò è destinato in futuro ad aumentare. In particolare, l’impatto delle nuove tecnologie si farà maggiormente sentire sugli uomini e sui giovani.
I settori più colpiti saranno quelli della produzione, trasporti, amministrazione e ristorazione. Di queste oltre il 70% delle mansioni potranno essere automatizzate. In realtà, secondo gli esperti, solo un quarto del totale dei lavori sono a rischio, un numero più basso rispetto ad altre stime. Nell’ambito produttivo il 90% delle occupazioni in futuro potrà essere gestito da macchine intelligenti. Il settore della ristorazione sicuramente sarà rivoluzionato dalla presenza di robot: per soddisfare la clientela potranno compiere l’85% delle mansioni richieste quotidianamente.
I trasporti sono un altro settore che viene molto spesso citato in queste ricerche: le auto a guida autonoma arriveranno a sostituire il 78% dei posti di lavoro. Saranno gli uomini a subire di più dal processo di automazione, è una questione meramente numerica. Sono loro infatti a ricoprire per la maggior parte le mansioni richieste in questi settori.