
Secondo l’indagine Quarterly Deal Performance Monitor di Willis Towers Watson, nel terzo trimestre dell’anno in Europa, l’attività di M&A (fusioni ed acquisizioni) ha avuto un’accelerazione con un elevato numero di operazioni concluse, secondo un trend che se dovesse proseguire porterà entro la fine dell’anno ai massimi livelli degli ultimi cinque anni.
È invece diminuito del 15%, sempre nello stesso periodo, il mercato statunitense, storicamente il più attivo e che rappresentava il 50% del totale in termini di volume d’affari.
L’indagine, realizzata in collaborazione con la Cass Business School, ha esaminato l’andamento del titolo delle società a seguito del completamento delle operazioni: nel trimestre gli acquirenti hanno continuato a registrare eccellenti performance finanziarie, con una serie ininterrotta di quindici trimestri consecutivi di sovraperformance, in particolare i deal-maker hanno raggiunto battuto l’indice “MSCI” attestandosi ad un livello superiore a quello dell’indice in una misura pari al 5,2%, dato leggermente inferiore rispetto al +5.8% dello scorso trimestre.
Secondo Willis Towers Watson, il 2016 potrebbe vedere il maggior numero di mega-operazioni portate a termine (dal valore di oltre 10 miliardi di dollari) dal 2008, anno in cui l’indagine periodica ha avuto inizio; solo nel terzo trimestre ne sono state completate cinque ed effettuate 22 offerte per un valore corrispondente a quello dei mega-deal completati nel 2015.
“Lo scorso trimestre - ha affermato Andrea Scaffidi, Senior Consultant di Willis Towers Watson Italia – ci siamo chiesti se le attività M&A fossero momentaneamente ferme o avessero raggiunto il loro limite massimo; l’aumento del volume d’affari in Europa, le continue sovrapermance degli acquirer e un numero sempre maggiore di mega deal che sostengono il mercato dimostrano che l’attività di M&A è ancora forte e continua a produrre valore”.
Osservando i dati Nord Americani, si registrano 94 operazioni completate nel 3° trimestre 2016 rispetto alle 118 nel corrispondente trimestre del 2015, di fatto una contrazione nei volumi. Le operazioni sono state in numero inferiore ma hanno registrato un netto miglioramento delle performance degli acquirenti: l’extra-performance verso l’indice di mercato passa dal +1,5% del secondo trimestre al +6.2% nel terzo trimestre 2016.
Situazione ancora migliore per gli acquirenti europei, che registrano non solo un aumento significativo nel volume degli affari (47 operazioni completate nel terzo trimestre 2016 rispetto alle 35 dei tre mesi precedenti) ma anche un miglioramento di 7,8 punti percentuali dell’indice regionale, che porta a sei il numero di performance trimestrali positive consecutive.
L’indagine, segnala ancora Willis Towers Watson, mostra un significativo incremento della rapidità di conclusione delle operazioni: con una notevole differenza tra le diverse aree geografiche, nel 45% dei casi – rispetto al 36% nel secondo trimestre 2016 – si sono assistite a trattative che si sono concluse in tempi contenuti. Circa la metà delle operazioni in Nord America (60%) e Europa (47%) sono durate meno di 70 giorni tra annuncio e conclusione. In Asia la percentuale è ferma al 18%.