Cyber Security
La digitalizzazione delle informazioni e degli archivi, la diffusione dei social network, dei dispositivi mobili, delle tecnologie wi-fi e dei servizi cloud hanno contribuito a un sensibile aumento della vulnerabilità dei sistemi informatici e di conseguenza di attacchi cyber.
La Liguria, con una denuncia all’autorità giudiziaria ogni 246 abitanti, è la regione italiana con la più elevata frequenza di reati informatici, seguita da Molise (con 1 denuncia ogni 290 residenti) e Valle d’Aosta (1/294). È quanto emerge da un’analisi condotta da DAS, compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale, che con “Difesa Web” assiste in giudizio i cittadini vittime di frodi informatiche e fornisce strumenti di monitoraggio per prevenire furti d’identità e altre truffe online.
Dopo il ransomware attack WannaCry, che il mese scorso ha colpito migliaia di aziende in tutto il mondo, ci si attendeva una impennata della vendita di assicurazioni per la tutela dai cyber risk.
Il governo della Corea del Sud ha sottoscritto con il Consortium of Computer Emergency Response Team, un impegno per stimolare lo sviluppo delle assicurazioni cyber.
Il recente attacco globale di ransomware, denominato Wannacry, che ha colpito 150 Paesi del mondo, interessando tutti i settori produttivi, ha acceso i fari sul tema dei cyber risk scatenando un grande dibattito sulla necessità di soluzioni assicurative e riassicurative adeguate.
Il fenomeno ransomware è in grande crescita. Nei primi tre mesi dell’anno gli attacchi di ransomware via mobile (la diffusione di virus che blocca l’utilizzo del telefonino e chiede un riscatto) sono più che triplicati, raggiungendo i 218.625 casi rilevati, rispetto ai 61.832 del trimestre precedente.
L’innovazione tecnologica che sta stravolgendo l’industria automobilistica di tutto il mondo, comporterà una vera e propria rivoluzione anche per le coperture assicurative dei veicoli. Se questo è risaputo, cominciano a girare le stime quantitative di questa trasformazione.
L’agenzia Fitch Ratings si aspetta una crescita per il mercato delle assicurazioni cyber dopo l’attacco globale lanciato la scorsa settimana, ma suggerisce di non farsi prendere dall’ansia e di mantenere “un approccio cauto”.
Ammonta a circa 50mila dollari in bitcoin il bottino raccolto dagli autori dell’attacco informatico su scala mondiale dei giorni scorsi, attraverso la diffusione del virus “wannacry” che ha infettato oltre 200 mila pc.
Un’indagine di Dimensional Research sponsorizzata da Check Point® Software Technologies Ltd. (NASDAQ: CHKP) e resa nota oggi rivela che quasi due terzi (64%) degli intervistati ha dichiarato di dubitare che la propria azienda sia in grado di prevenire un attacco mobile.
Internet e i servizi digitali svolgono un ruolo fondamentale nei processi di business e gestione aziendale. Ma se da una parte l’evoluzione di questi strumenti contribuisce ad accrescere le potenzialità delle aziende, dall’altra le espone sempre più ad elevati rischi informatici.
Concentrarsi sui dipendenti e sulla cultura aziendale per controllare maggiormente il rischio informatico, questo il messaggio di Willis Towers Watson alle imprese.
La cybersecurity dei sistemi di banche e assicurazioni gode di un maggior livello di fiducia da parte dei consumatori (83%) rispetto a qualsiasi altro settore (le aziende di e-commerce sono al 28%, mentre quelle di telecomunicazioni e i retailer non vanno oltre il 13%).
Secondo i risultati della ricerca dell’Osservatorio Information Security & Privacy della School of Management del Politecnico di Milano, presentata al convegno “Cyber Crime: La minaccia invisibile che cambia il mondo”, cresce l’attenzione delle imprese italiane per la sicurezza informatica.
La domanda di protezione assicurativa per il cyber risk è destinata a raddoppiare nel corso dell’anno, secondo le previsioni dei Lloyd’s di Londra sull’andamento di questo mercato, così come aumenteranno ancora a ritmi elevati gli attacchi ransomware, secondo quanto osserva Beazley, assicuratore dei Lloyd’s che conosce a fondo in questa nicchia.