Sanità
Sulla base dell’Indagine sui bilanci delle famiglie italiane realizzata dalla Banca d’Italia sulla base dei dati raccolti nel 2014 su un campione di oltre 8.000 nuclei familiari, emerge la tendenza a acquistare meno polizze sanitarie (intesa come coperture malattia o infortuni, o entrambi) rispetto al passato.
Quasi un italiano su due rinuncia a spese mediche necessarie per mancanza di soldi e questa percentuale è ancora maggiore (arriva a sei su dieci) nelle famiglie che hanno un reddito basso.
Supera i 3 miliardi di euro il danno erariale contestato dalla Corte dei Conti in seguito alle indagini della Guardia di Finanza sulla gestione del ramo assicurativo della sanità veneta in regime di assoluto monopolio, ai tempi dell’amministrazione Galan.
Il gruppo di brokeraggio Integro ha rafforzato la propria presenza nel mercato delle RC sanitarie attraverso l’acquisizione di HealthCare Risk Specialists.
Oltre l’80% della popolazione dell’India è senza assicurazione medica.
Secondo i dati del mercato pubblicati dall’Ania, le polizze di responsabilità civile in ambito sanitario hanno registrato nel 2013 un calo dei sinistri, confermando il trend dei tre anni precedenti, seppure con una marcata differenziazione fra i sinistri delle strutture sanitarie (-5,5%) e quelli dei singoli professionisti (+2,4% dopo tre anni consecutivi di calo).
Varate dal Garante privacy le nuove Linee guida sul dossier sanitario elettronico. Maggiori tutele per i dati dei pazienti, più trasparenza e obbligo per le strutture sanitarie di comunicare immediatamente all’Autorità i cosiddetti data breach (violazioni o incidenti informatici, come attacchi, accessi abusivi, azioni di malware, perdita, furto), che possano avere un impatto significativo sui dati. Il paziente avrà la possibilità di conoscere gli accessi eseguiti sul proprio dossier.
Quando si parla di cure per la salute, lo scenario attuale vede una offerta pubblica sempre più ridotta a cui si aggiunge un numero crescente di cittadini che non riesce a sostenere tali spese di tasca propria. Il tale contesto il 63% degli italiani ha però chiaro quale potrebbe essere il soggetto terzo in grado di supportare pubblico e privati cittadini: le aziende. Quasi due italiani su tre credono infatti che le aziende debbano occuparsi di cure sanitarie per i propri dipendenti. A questi si aggiunge un ulteriore 18% a cui piacerebbe che le imprese fossero maggiormente coinvolte in questo aspetto di quanto lo siano ad oggi.
La sanità pubblica soffre sempre più i tagli alla spesa, e si vede. Almeno a giudicare dalla percezione dei cittadini. Secondo la nuova ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, compagnia del Gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, la qualità del servizio offerto dalle strutture pubbliche negli ultimi due anni è peggiorata. Così almeno è quello che percepisce il 47% degli intervistati mentre solo il 10% la ritiene migliorata.
Marsh ha pubblicato la sesta edizione della Medmal Claims Italia dove sono state analizzate le richieste di risarcimento danni di 10 anni dal 2004-2013 su un campione rappresentativo del territorio nazionale della sanità pubblica. Il volume d’analisi si è aggirato intorno alle 42mila richieste di risarcimento che sono pervenute alle strutture sanitarie clienti della società di brokeraggio assicurativo.
Secondo uno studio della CGIA di Mestre, la Sanità italiana avrebbe accumulato un debito con i propri fornitori di almeno 24,4 miliardi.
Tra 2000 infermieri e operatori socio sanitari e 360 medici, sono oltre 2.300 i dipendenti della Usl di Belluno che dal 1° gennaio lavorano a proprio rischio e pericolo. Scaduta il 31 dicembre la polizza assicurativa dell’Usl per la responsabilità civile che copriva anche la “colpa grave”, sarà ora necessario per i dipendenti del comparto sanità provvedere autonomamente a stipulare una polizza per tutelarsi dalla colpa grave.
Lo scorso 27 novembre l’Unione Europea Assicuratori ha organizzato un importante convegno sulla sanità integrativa, presso l’Università degli Studi di Milano. All’evento ha partecipato un’ampia platea di intermediari, esperti e stakeholder del settore assicurativo interessati ad approfondire un tema tanto attuale quanto controverso, con un potenziale di sviluppo enorme per il mercato assicurativo, ma da anni “bloccato” dall’assenza di un quadro giuridico e normativo definito.
La sanità pubblica italiana, fiore all’occhiello per tanti anni del nostro sistema di welfare, rischia seriamente di divenire un lusso per una piccola élite. Anzi, lo sta già diventando, anche se ammetterlo suonerebbe estremamente impopolare. I servizi assistenziali sono infatti considerati dagli italiani alla stregua dei beni di lusso e quindi inseriti fra le spese da tagliare o rimandare a un periodo economico più favorevole.
Il governo indiano sta lavorando a un nuovo modello di assicurazione sanitaria pubblica, all’interno del programma Universal Health Assurance Mission (UHAM), al fine di incrementare il livello coperture sanitarie in tutto il Paese.