
Mentre l’invasione russa dell’Ucraina ha ormai superato il ventesimo giorno, il presidente Vladimir Putin ha firmato una legge che vieta agli assicuratori russi di fare operazioni con assicuratori, riassicuratori e società di intermediazione appartenenti a quelli che chiama “Stati ostili”.
La mossa del parlamento russo arriva in risposta all’ondata di sanzioni economiche imposte dalle nazioni occidentali, comprese le misure volte a impedire alle imprese russe di accedere ai servizi internazionali di riassicurazione.
Secondo la legge, agli assicuratori russi è ora vietato cedere i rischi ai vettori del Regno Unito, degli Stati Uniti, del Giappone, della Svizzera e di tutti gli stati UE fino al 31 dicembre 2022.
Il presidente russo ha firmato questa legge federale lo stesso giorno in cui Swiss Re si è aggiunto alla lunga lista di società che hanno deciso di rompere i legami con la Russia sospendendo l’attività.
Con i grandi player globali in fuga, questa legge potrebbe mettere in seria crisi gli assicuratori russi che si vedono drasticamente restringere le loro opzioni di business. Infatti, le agenzie di rating internazionali hanno iniziato a declassare assicuratori e riassicuratori della Russia, per via dell’accresciuto rischio geopolitico, economico e finanziario.
Nel tentativo di mitigare gli impatti sul settore del trasferimento del rischio, all’inizio di marzo, la Banca di Russia ha annunciato un aumento significativo del capitale per Russian National Reinsurance Co., da 600 milioni di dollari a 2,57 miliardi di dollari, in modo da espandere il volume di capacità disponibile e consentire ai vettori nazionali di riassicurare i maggiori rischi all’interno della Russia.