Coface
Secondo le analisi degli economisti di Coface, l’economia mondiale si avvia verso una progressiva ripresa. Meno vivace rispetto a prima della crisi del 2008, la crescita mondiale registra un’accelerazione continua ma limitata: +3,1% nel 2015, dopo +2,8% nel 2014 e +2,7 nel 2013. Un leggero miglioramento è atteso sia nei Paesi avanzati (da +1,7% nel 2014 a +2,1% nel 2015) e nei Paesi emergenti (da +4,2% a +4,3%). Paesi avanzati: sicuramente in ripresa, ma fragile a causa degli investimenti ancora contenuti in Europa.
Dopo un periodo di disordine politico e sociale, l’attività economica si è intensificata nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa. Secondo le previsioni di Coface la crescita dovrebbe stabilizzarsi a 2,6% nel 2014 e accelerare per poi raggiungere il 3,2% nel 2015, grazie alla ripresa economica mondiale e ai segni premonitori di consenso politico in alcuni paesi della regione. Tuttavia, le performance di crescita continueranno a mantenersi intorno al 5,4%, media registrata durante il periodo 2000- 2010.
L’America Latina è uno dei maggiori produttori di materie prime e una buona parte della performance positiva osservata di recente è dovuta alla crescita rapida della Cina. Secondo le analisi di Coface, nella regione i paesi hanno cominciato a registrare un elevato surplus commerciale, ma la manna è finita. Dopo anni di crescita al 10% circa l’anno, l’attività cinese ha perso il suo ritmo. Di conseguenza i prezzi delle materie prime hanno cominciato a crollare, influendo sui tassi di espansione dell’America Latina.
Presente in Marocco dal 2007, il gruppo Coface ha ottenuto l’autorizzazione all’attività di assicurazione e riassicurazione da parte degli organi regolatori1 e ora offre direttamente alle imprese marocchine le proprie soluzioni di assicurazione dei crediti. Oltre ai servizi di recupero e di informazione, le imprese marocchine possono beneficiare dell’expertise di Coface nell’ambito della prevenzione e protezione del rischio di credito legato alle transazioni commerciali, e della più vasta rete internazionale di assicurazione dei crediti.
Il numero delle insolvenze d’impresa a fine ottobre, nel corso dei 12 mesi precedenti, è di 63.002 casi, in calo dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2013. È dal 2010 che ad ottobre – mese storicamente critico – non si registrava un livello così basso. La resistenza dei consumi delle famiglie e la ristrutturazione di alcuni settori sostengono questo miglioramento, in un contesto ancora fragile. Si evidenzia comunque un certo mutamento nella tipologia di imprese insolventi. È prevista una nuova diminuzione del numero di insolvenze francesi nel 2015, peraltro modesta.
Nuova importante iniziativa di Coface, uno dei leader mondiali nell’Assicurazione dei Crediti, a favore delle Micro e Piccole imprese italiane che rappresentano il 95% del totale imprese del Paese, che lancerà nei prossimi giorni - anche in Italia - EasyLiner, la soluzione online, unica sul mercato, per la copertura dai rischi di mancato pagamento: semplice, economica e completamente online.
Per Coface, la fine dell’anno è caratterizzata da un netto miglioramento del rischio settoriale in Nord America. Dopo uno shock temporaneo legato alle cattive condizioni climatiche nel primo trimestre, gli Stati Uniti riprendono una crescita solida ed equilibrata (attesa a 2,0% nel 2014 e 2,5% nel 2015). Le imprese beneficiano della dinamica favorevole di consumi e investimenti, come mostrano i livelli elevati dei loro utili. La congiuntura positiva, unita al recente calo dei corsi petroliferi, favorisce in particolare tre settori che Coface riclassifica a «rischio moderato».
Nuova partnership commerciale per Coface, uno dei leader mondiali nell’assicurazione dei crediti, che ha siglato un accordo di collaborazione con Assofermet, l’Associazione nazionale delle imprese operanti nel settore degli acciai dei metalli e ferramenta, per promuovere polizze di credito dedicate alle imprese.
Dalla crisi economica del 2008-2009, il tasso di crescita del commercio internazionale è rallentato, colpito in primo luogo da una frenata della crescita mondiale sul lungo periodo. Il rallentamento strutturale e congiunturale dei grandi paesi emergenti è particolarmente dannoso per il commercio mondiale, il cui sviluppo è strettamente legato al boom delle loro esportazioni (moltiplicato per 6 in 20 anni contro il 2,2 delle economie avanzate). A ciò si aggiunge un secondo effetto negativo della crisi: il rallentamento della domanda di materie prime. A metà del 2014, tra i principali paesi emergenti, Polonia, Romania, India e Filippine sono quelli in cui la crescita annuale delle esportazioni è stata più forte, in quanto vendono principalmente prodotti manifatturieri anzichè materie prime.
L’economia mondiale è rientrata in una fase di rilancio confermato, anche se incostante e lento. Diversi fattori spiegano la natura complessa della ripresa post-crisi: il livello di indebitamento pubblico e privato elevato, la dinamica del credito inferiore ai tassi pre-crisi, un nuovo rischio di deflazione per la zona euro, l’indebolimento della fiducia di lunga data tra attori economici.
Coface ha assegnato agli Emirati Arabi Uniti (EAU) la valutazione A31 e prevede una crescita di circa il 5% per il 2014. È stato valutato A3 anche il contesto imprenditoriale, che tiene conto di fattori come la trasparenza finanziaria delle imprese, l’affidabilità e l’efficacia del sistema giuridico.
Mentre il mercato interno americano si è aperto alla concorrenza nel 1978, l’Unione Europea ha liberalizzato il mercato domestico solo a partire dal 1997. Da allora, tutte le compagnie aeree hanno la possibilità di creare rotte senza restrizioni di traffico nella regione e fissare liberamente il loro prezzo. La creazione di questo mercato unico ha favorito l’ingresso di nuovi attori, per lo più dei low cost, provocando un calo sostanziale dei prezzi dei voli interni. A tale proposito, il numero di rotte servite da più di due concorrenti è quadruplicato tra il 1992 e il 2012 (dati OAG).
La crescita zero registrata nella zona euro nel secondo trimestre 2014 conferma lo scenario di una ripresa estremamente lenta. Tuttavia, secondo le previsioni di Coface, nel 2014 la crescita del PIL sarà positiva, stimata a 0,9% dopo una contrazione pari a -0,4% nel 2013. Questa tendenza è evidenziata da un primo miglioramento della valutazione del rischio settoriale considerato a lungo “molto elevato”, i settori dell’auto e dei metalli, entrano nella categoria dei “rischi elevati”.
Coface ha firmato un accordo con AICE – Associazione Italiana Commercio Estero – per supportare le imprese italiane, in particolar modo le PMI, a sviluppare i mercati internazionali.
Coface, uno dei leader mondiali nell’assicurazione dei crediti, rafforza la sua rete di partnership strategiche siglando un nuovo accordo con Confagricoltura, l’organizzazione nazionale della rappresentanza agricola italiana.